Casino Gelosi Leonetti Luparini – Baiano di Spoleto (PG)
Cenni Storici
Situato a valle dei castelli di Baiano, nei pressi dell’abitato di Madonna di Baiano, in giacitura pianeggiante, il casino Gelosi Leonetti riveste particolare interesse in quanto unico esempio cinquecentesco che conserva sostanzialmente inalterato l’impianto originario.
Nel XVII secolo fu sede di un importante cenacolo culturale, del quale fece parte l’olandese Giovanni van Ekh, uno dei promotori dell’Accademia dei Lincei, che fu qui ospite di Benedetto Gelosi.
Vi soggiornò anche Galileo Galilei, in sosta durante un viaggio per Roma.
Fu costruito nel 1580 circa intorno a due preesistenti torri colombaie, di cui una sorge in posizione isolata a cavallo del viale alberato, e l’altra è inglobata nel corpo di fabbrica destinato alla dimora padronale.
Allineati sul lungo viale orientato in direzione dell’abitato di Baiano, si dispongono, da un lato, il casino e la coeva casa colonica giustapposta e di minore altezza e dall’altro, la bella cappella affiancata da un modesto corpo di fabbrica destinato a magazzino.
Sul retro del casino si estende il modesto giardino su cui si apre un secondo ingresso.
Il casino, di pianta rettangolare si articola su due piani oltre ad uno seminterrato.
La semplice, ma elegante facciata principale, orientata a nord ovest verso il piano, è ornata dal bel portale inquadrato da paraste e sormontato dal balcone su cui si apre una porta finestra incorniciata da modanature di stile settecentesco.
L’alta ed elegantissima torre palombara, in posizione isolata che un tempo fungeva da ingresso, è coronata da un plastico cornicione e pregevoli decorazioni settecentesche.
Il basamento della costruzione è costituito da slanciati arconi di passaggio, delimitati da paraste e sormontati da cornicione marcapiano.
In asse con quest’ultimi, sono articolate le eleganti aperture del livello superiore, dotate di paraste laterali e timpano triangolare.
Presso il casino dei Gelosi è stata rinvenuta una lapide con la seguente iscrizione:
[C.I.L. 4942]
A . VRSSI . H . F . CILO
ET . TORASIAE . A . L
VXORI . SIBI . ET
SVEIS . I V DE…
IN FRO P . XIII
Nel parco antistante l’ingresso è stata altresì rinvenuta un’urna cineraria romana, decorata su tre facce con scolpiti un grifo, una pianta su cui striscia una serpe, il simbolo della medicina e due serpenti affrontati, sotto cui si apre un foro, forse l’urna è stata reimpiegata come vasca di una fontana.
Nella dimora, per lunghi anni in stato di abbandono, ma attualmente (2023) in fase di ristrutturazione, si conservavano alcuni esempi di arredo cinquecentesco e alcune pregevoli soluzioni architettoniche.
Al piano semiinterrato si accede a un vasto ambiente voltato a botte, in fondo al quale si trovano due nicchie.
In un altro salone adiacente si trova un camino, di fianco una fontana con tracce di affreschi, all’altro lato, a terra una canaletta adduce l’acqua di una sorgente.
Nel salone d’ingresso si conserva un bel soffitto ligneo, vi si osservano decorazioni, stemmi della famiglia e del Comune di Spoleto.
In una stanza adiacente del primo piano destinata a “studiolo“, sono stati riportati alla luce alcuni dipinti risalenti al 1572 e rappresentanti il ciclo delle stagioni; la volta a padiglione è decorata a finti marmi, al centro sono raffigurate altre allegorie bucoliche e i segni zodiacali.
Nel rincasso della finestra, in alto San Francesco riceve le stimmate e a lato scene di caccia.
Al piano superiore si ammira un grande salone con un bel camino ove è inciso lo stemma dei Gelosi, contornato dal motto QUID. QUID. AGIS. PRUDER. AGIS. ET. RESPICES. FINEM.
Nel salone si trovano due interessanti affreschi raffiguranti la Torre di Babele e la Storia dell’arca di Noè, opera di un pittore chiamato lo Spagnolo.
In un adiacente sala è conservato un caratteristico soffitto con travature lignee.
Originariamente il casino era privo di cappella; essa fu realizzata di fronte alla casa di servizio nel 1623.
Dedicata alla Madonna del Rosario, è affiancata da un magazzino e dal filare di cipressi che proseguono sul viale verso Baiano.
Sul retro del casino si estende il modesto giardino che originariamente doveva essere organizzato secondo un disegno formale di cui resta come testimonianza un bel nicchiane di fondo ed una piccola fontana, anticamente in pietra, alimentata da una sorgente vicina.
Cappella della Madonna del Rosario
La Cappella è ornata da pregevoli affreschi risalenti alla fine del ‘600.
Sulla parete sinistra è affrescata una Madonna del Rosario, con al di sotto fedeli oranti.
Nella parete d’altare la Madonna col Bambino su una nuvola tra angeli, in basso San Pietro Martire orante; sul quadretto in alto la Trinità incorona Maria Vergine, ai lati un Papa e San Leonardo.
Nella parete di destra predica a prelati e francescani segue San Nicola da Tolentino.
Nella volta si notano la Natività, il Battesimo di Cristo, l’Adorazione dei Magi, la Conversione di San Paolo, il Bacio di Giuda; agli angoli putti sostengono stemmi della famiglia Gelosi.
In controfacciata, sopra la porta, è affrescata un’Annunciazione.
Lo stile degli affreschi suggerisce che ne sia autore lo stesso che ha affrescato lo studiolo.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia il gentilissimo proprietario Alessandro Leonetti Luparini, per aver concesso l’accesso al Casino e consentito la pubblicazione delle foto, ma soprattutto per l’encomiabile lavoro di recupero che sta facendo di questo pregevole ambiente, unico nel suo genere.
Fonti documentative
NESSI-CECCARONI – Da Spoleto a Sangemini, Itinerari Spoletini 3 – Spoleto, 1975
L. Pompjli, Dal Rinascimento alla fine del ‘700, in Immagini e memorie di Spoleto, Spoleto, 1964
https://www.pumpkinumbria.it/contattaci/
http://www.comune.spoleto.pg.it/turismoecultura/2021/10/01/accadde-a-spoleto-le-case-delle-antiche-famiglie-spoletine/
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