Borgo Guinza – Mercatello sul Metauro (PU)

Cenni Storici

E’ un borgo di sicura impronta medievale che si trova sopra la Galleria della Guinza, è un traforo stradale a canna unica, completato allo stato grezzo ma non ancora aperto al traffico, situato nell’Appennino umbro-marchigiano, quasi al confine con la Toscana. La sua costruzione rientra nel più ampio progetto di realizzazione della Strada europea E78, comunemente nota con il nome di Superstrada Fano – Grosseto o Superstrada Due Mari, andando a creare un asse trasversale, oggi mancante, tra il versante adriatico e quello tirrenico di questa parte dell’Italia centrale.

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Link coordinate: 43.613726 12.299470

One Response to "Borgo Guinza – Mercatello sul Metauro (PU)"

Marcello scrive:

21 ottobre 2019 alle 2:39

Io sono nato in quella casa difronte la chiesa nel febbraio 1946.Sono stato battezzato in quella chiesa dove ho fatto il chierichetto imbranato ai miei zii parroci don Giuseppe e don Aldo Tacchi. Li ho fatto cresima e comunione e ho avuto tanti cari amici a S.Lorrenzo a Camei e a Valpiana eMontedale. Ricordo che sul soffitto della chiesa era dipinto S.Lorenzo ,molto pieno di colori. Sul porticato di fronte la porta della chiesa c’era un grosso nido di rondine come un po’ ovunque e mio zio mi diceva di non toccarlo perché altrimenti le rondini non sarebbero più tornate.Ma io ero un bambino curioso e forse anche un po’ crudele .Era così vicino quel nido ,così perfetto ,così proibito che volli conoscere come era fatto,la sua consistenza, e lo toccai con un ramo;era fragile ,ma ormai il danno era fatto e a distanza di tanti anni ancora ne portò il ricordo è il rimorso e la conoscenza di come è fragile il bello e che vi è un amaro potere nell uomo molto vicino al creare :il distruggere .Da allora decisi che avrei fatto un lavoro utile a sorreggere gli altri ,i perdenti ,i sofferenti. Ma allora non sapevo cosa avrei fatto e per mio zio e per tanti fui “l’avvo sto delle cause perse “.Ho tanti bei ricordi di quei luoghi “le piote”dove si andava a prendere l’acqua con gli orci di rame. E Alviero Marchetti che con i suoi libri fotografici e scritti mi ha fatto tornare a galla tante cose di quei luoghi pieni di vita di rispetto per gli uomini per i boschi e per gli animali .Gli ho rivisti abitati da soli ricordi portati dal vento ma ancora pieni dei resti di un tempo che è esistito con i suoi muli,i boscaioli,i carbonai,i riparatori di piatti di coccio ;si è vero i piatti non si gettavano,si riparavano.Forse anche per questo ho fatto il medico.Fa un po’ ridere l’asso Piatto riparato col lavoro di medico ,eppure i piatti riparati erano i più robusti. Se volet sapere altro scrivete alla mia mail. E per non essere cestinati citate la parola guinza o montedale.

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