Borgo di Serrone – Foligno (PG)
Cenni Storici
Il toponimo deriva dal repentino restringimento della Valle che proprio in quel punto sembra quasi chiudersi.
È costituito da tre distinti agglomerati abitativi piuttosto disuniti, Serrone propriamente detto, primo nucleo sorto come borgo a valle del castello, Castretto nella collina dirimpettaia, e Pescimo, che si trova all’inizio del paese al confine con Casenove.
Nasce come borgo del Castello di Serrone, fin dalle decime del 1333 risulta appartenere al territorio della diocesi di Foligno.
Per molti secoli, fino al declino dello stesso, segue le sorti del castello.
Nel 1575, nei pressi di Serrone, il fiume Menotre straripò, rovinando gli argini, ponti e strade.
Il consiglio del Comune di Foligno invitò il castellano di Rasiglia a obbligare gli uomini di Serrone e vicini a riparare i danni.
Serrone, nel 1646, secondo lo Jacobilli, contava trenta fuochi e 110 anime.
Fu devastato dal terremoto dell’11 ottobre 1790.
Nel 1824 fu colpita da una terribile grandinata, come altri centri della Val Menotre, che costrinse gli abitanti a chiedere un contributo al Gonfaloniere di Foligno, Giuseppe Elmi, per la grave situazione creatasi.
Nel 1920 è stata qui costruita la prima centralina idroelettrica della montagna, che forniva energia anche ai paesi vicini.
In tale periodo la popolazione crebbe fino a sfiorare le 300 unità, poi dopo la seconda guerra mondiale, come per gli altri centri della valle iniziò una fase di spopolamento, fino a stabilizzarsi definitivamente tra gli anni settanta-ottanta a poco più di 100 anime.
In seguito al terremoto del 1997, questo numero si è ulteriormente ridotto , per cui ai nostri giorni il paese registra non più di quaranta residenti.
Aspetto
Il primo nucleo di Serrone, Pescimo, si trova in continuità abitativa con Casenove ed caratterizzato dalla presenza di vecchi opifici.
Proseguendo in direzione di Rasiglia, addossato ad uno sperone di roccia “sponga“, si erge maestoso il palazzo Bolognini-Elmi, successivamente Pandolfi.
Il cinquecentesco edificio, residenza estiva di queste nobili famiglie folignati, oltre ad essere famoso per aver ospitato la migliore nobiltà dell’epoca, è noto per avere nelle vicinanze l’eremo di Ersilia Foschi.
Il palazzo è tuttora ben conservato, con un bel portale d’ingresso, ornato dallo stemma gentilizio della famiglia Bolognini di Foligno, con le caratteristiche tre A.
Internamente si conserva un bellissimo scalone con una statua ornamentale, i vani sono molto spaziosi, conservando ancora i bei focolari e le porte in legno antico e decorato.
Vi si trova annessa una chiesina dedicata alla Madonna del Perpetuo Soccorso.
Di forma rettangolare, ha accanto una piccola Sacrestia.
Sopra l’altare c’è un dipinto a muro rappresentante la Madonna col Bambino e a fianco è raffigurata una chiesetta con campanile, forse la vecchia chiesa del castello soprastante.
Sotto il dipinto c’è una scritta: DIE — 7 — 7 BRIS 1601.
Proseguendo si giunge alla parrocchiale, Chiesa di Santa Maria Assunta, appena dopo la piazzetta si trova un edificio con un grande arco, al di sotto è affrescata una Madonna di Loreto, testimonianza della vicinanza con la Via Lauretana.
Di là dal Menotre, nella collina dirimpettaia, si trova il nucleo di Castretto, con belle case tardomedioevali.
Fonti documentative
CAPODIMONTI SANDRO Il Menotre e la sua valle Borghi, genti, acque, sorgenti
GREGORI DON LUCIANO La Valle del Menotre
http://www.comitatoproserrone.it/il-paese/
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Castello di Serrone
Eremo Ersilia Foschi
Chiesa di Santa Maria Assunta