Abbazia Santa Maria di Montesanto – Civitella del Tronto (TE)


 

Cenni Storici

L’abbazia di Santa Maria di Montesanto è uno dei monumenti più suggestivi dell’intero territorio teramano, ed ha rappresentato nel passato una delle abbazie benedettine più importanti della regione. La tradizione storica ne attribuisce la fondazione a San Benedetto da Norcia, che ne avrebbe avviato in persona la realizzazione nel 542. Il monastero sorge in cima ad un colle impervio e scosceso, isolato in mezzo ad una zona quasi pianeggiante. Il monumento, a differenza della maggior parte dei monasteri teramani che dipendevano dalle grandi abbazie nazionali, sin dall’età medioevale godeva di larga autonomia esercitando la cura animarum su vasta area tra Teramo e Ascoli. Nel XII secolo, l’abbazia era una delle più potenti della regione: essa, infatti, possedeva ben otto chiese; duemila moggi di terra nella Val Pescara e aveva giurisdizione su numerosi monasteri sorti in seguito. Nel 1259 uno degli abati, Rainaldo, fu eletto vescovo di Ascoli. Alla fine del XV secolo ebbe inizio la decadenza del monastero che perse l’autonomia e subì la confisca dei beni con la soppressione definitiva nel 1797. Il monastero, ridotto in condizioni pietose, ha subito recentemente un radicale restauro riportandolo allo stato in cui era nel XIII secolo. L’intero complesso, costituito dalla Chiesa romanica di Santa Maria e dagli ambienti dell’Abbazia, è di grande interesse, soprattutto dal punto di vista storico. La chiesa, di elegante sebbene austera semplicità, è una costruzione a navata unica, realizzata ristrutturando la nave sinistra e parte di quella centrale della chiesa più antica. La facciata originale dell’assetto medioevale è ostruita per metà altezza da due ambientini moderni ad essa giustappostiti, ai quali si accede all’interno della chiesa. Le campate erano molto probabilmente coperte in un primo tempo da arconi a sesto acuto che scaricavano il loro peso sui contrafforti laterali, ancora oggi presenti lungo il fianco settentrionale. Il campanile romanico, originariamente nella canonica posizione a fianco della facciata, è attualmente distaccato dal corpo della chiesa abbaziale ed è incorporato nel complesso del monastero. Quest’ultimo è impostato sulla linea dell’antica facciata ed è costituito da due ali fra cui quella antica appare riconoscibile dal corpo di fabbrica avente orientamento est ovest. Sul ciglio della collina rimangono notevoli avanzi del pozzo da cui si prelevava l’acqua contenuta in una enorme cisterna sotterranea, resti di ambientini di servizio oltre a ruderi delle torri di cinta e delle mura che dovevano proteggere l’abbazia in epoca medioevale.

 

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