Abbazia di San Gemini di Massa – Scoppieto di Baschi (TR)
Cenni Storici
Abbazia benedettina, di ispirazione cassinate, abbandonata da secoli, ma integra nella sua struttura generale.
Oggi si trova su un poggiolo in prossimità del lago artificiale di Corbara, ma un tempo dominava la valle del Tevere.
Sorta tra l’VIII e il X secolo, fondata dai nobili di Salviano con lo scopo di evangelizzare e aggregare la popolazione locale attorno a un fonte battesimale, in una zona precedentemente destinata al culto degli dei pagani Bacco e Marte Silvano.
Nel 1330, l’abate di Scoppieto fu scomunicato con tutti i suoi seguaci, per aver partecipato ad una spedizione contro la guelfa Orvieto.
Nel XVI secolo passò in dominio ai Baschi di Carnaro.
Nel 1549 era sotto il dominio di Guido Ascanio Sforza, poi passò a Francesco degli Atti.
Aspetto esterno
I resti sono inglobati in un gruppo di case coloniche a Badia; della chiesa restano i muri perimetrali ed alcuni bassorilievi risalenti all’VIII – IX secolo murati nelle strutture attuali, ma non più visibili in quanto coperti dalla vegetazione infestante.
Quel che rimane dell’esterno mostra chiaramente lo stile della fase romanica.
Davanti al portale, scarsamente visibili per la vegetazione infestante, rimangono tracce dell’antico sagrato, con resti di colonne e cippi in pietra.
La torre campanaria è parzialmente conservata.
Interno
L’interno della chiesa era a tre navate scandite da pilastri sormontati da archi, poi furono in parte tamponate e gli spazi così ricavati utilizzati per scopi agricoli, la chiesa si ridusse pertanto alla sola navata centrale, oggi completamente spoglia.
Fonti documentative
Guarino F., Melelli A. Abbazie benedettine in Umbria Perugia Quattroemme 2008
Farnedi G., Togni N. I monasteri benedettini in Umbria 2014
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.