Abbazia di Sant’Angelo di Sconcolo – Marcellano
Cenni storici
L’edificio è collocato nei pressi del bivio che da San Terenziano porta a Collesecco, isolata, contigua ad un edificio rurale.
La costruzione, risalente al XII secolo, probabilmente fu realizzata sui resti di un preesistente insediamento romano, in puro stile romanico umbro. Non di rado infatti era usanza dei cenobiti costruire le proprie dimore laddove esistevano fabbriche più antiche, isolate e cadute in abbandono per condurre la vita di preghiera lontano dai centri abitati. Il dedicatario della chiesa è san Michele Arcangelo il cui culto era molto diffuso presso i Longobardi (fatto questo, a riprova dell’antichità dell’edificio religioso). In occasione del Giubileo del 1300 il luogo fu albergo di numerosi pellegrini di transito provenienti da ogni parte e diretti a Roma tanto che, probabilmente per le diversità delle valute provenienti dalle offerte, il rettore della chiesa risulta in quel periodo aver pagato le decime con divise altrettanto diverse che avevano corso legale in tutta la penisola italiana. La chiesa, amministrata da un priore e quattro canonici, aveva rendite molto elevate, con terreni accatastati anche nel Comune di Gualdo Cattaneo. La facciata ha il tetto a capanna con un unico portale e una trifora sopra di esso; è suddivisa da due fasce di diverso materiale utilizzato per la costruzione: la parte inferiore è in pietra concia molto ben tagliata, la superiore sembra rimaneggiata e più tarda. Probabilmente l’edificio doveva avere un portico antistante l’ingresso. L’interno è a unica navata. Originariamente era coperta da una volta a botte. L’abside, semicircolare, è decorata da arcatelle intervallate da lesene semitonde. Il presbiterio è rialzato da due gradini uno dei quali è costituito da una lapide funeraria romana e l’altare, al centro, era dedicato a san Michele Arcangelo (se ne vede ancor oggi l’immagine, sia sul lato destro sia sul drappo utilizzato per coprire l’ara). Sulla parete sinistra doveva esserci un affresco raffigurante San Silvestro. È molto difficile stabilire se la chiesa appartenne a un’abbazia o a un priorato; né è dato di conoscere se i monaci fossero benedettini appartenenti all’ordine primitivo o a una congregazione riformata.
Aspetto attuale
Come si è precedentemente detto oggigiorno è affiancata ad una casa colonica e nel tempo e’ stata adibita a magazzino, oggi è abbandonata e presenta il tetto crollato a causa del terremoto del 1997.
Versa in uno stato pietoso, sopraffatta dalla vegetazione, rattrista vedere un edificio che ha scritto la storia del territorio ridotto così, un’altra fetta di memoria che cancelliamo purtroppo.
Bibliografia
Abbazie Benedettine in Umbria di Francesco Guarino e Alberto Melelli ed. Quattroemme