Monastero di Sant’ Angelo in Ciricano – Sambucetole di Amelia (TR)
Cenni storici
Non è nota la data di fondazione del monastero benedettino femminile di S. Angelo in Ciricano, situato sul monte ad ovest di Sambucetole.
Secondo il portale internet “Monastic Matrix” http://www.monasticmatrix.org/ un piccolo nucleo di suore della Comunità di S. Angelo sarebbe provenuto dal monastero Cistercense di Freistroff, diocesi di Metz in Lorena (Francia), al confine con la Germania ed il Lussemburgo.
Da fonti certe sappiamo che nel 1355, nel testamento di un certo Nicolino, si dispone di dare in elemosina cinque solidi a vari monasteri tra cui S. Angelo in Ciricano.
Il monastero venne abbandonato in concomitanza della devastazione di Sambucetole avvenute tra il 1408 e il 1413, a causa della guerra tra le truppe papali comandate da Paolo Orsini e Ladislao d’Angiò Durazzo, Re di Napoli.
Nel 1449 Papa Nicola V conferma con una sua Bolla la donazione del Convento di S. Angelo di Ciricano agli Agostiniani fatta da alcuni cittadini di Todi. “Essendo stato … abbandonato un convento di Monache Benedettine detto di S. Angelo in Ciricano nella Diocesi d’Amelia così dall’Abbadessa, come da alcune altre monache, per la povertà e miseria di quello, e patendo notabilmente per tale abbandonamento la fabbrica così della Chiesa, come del Convento suddetto, certi cittadini di Todi (Leonoro di Leone, Francesco, Guglielmo di Chiaravalle, Carlo di Bernardino, Tradito di Ulisse) che godevano dello juspatronato della Chiesa e Convento, affinchè non rimanesse distrutto, lo donarono alla nostra religione per quanto loro spettava; ma perché per prenderne il possesso era necessaria la licenza del Sommo Pontefice .. Nicola V”, il procuratore generale dell’Ordine Agostiniano Stefano da Cascia “spedì nello stesso tempo una sua bolla al vescovo di Amelia ordinandole che si informasse sulla verità delle cose esposte nel memoriale dei supplicanti e, trovandole sincere, confermasse per la sua parte detta donatione suppriemendo però prima in quel convento l’ordine di S. Benedetto e la Dignità Abbatiale”.
Gli Agostiniani dimorarono nel convento fino alla fine del XVIII secolo; successivamente la costruzione venne adibita a casa colonica, abitata fino intorno alla metà del XX secolo.
Il complesso di S. Angelo è delimitato da possenti mura dello spessore di oltre un metro, di cui resistono diverse porzioni con inseriti elementi architettonici come, ad esempio, un portale con arcoa tutto sesto di una tipologia risalente intorno al secolo XIII, e feritoie, che danno ulteriormente conferma dell’assetto originario, munito per la difesa, di questa costruzione.
All’interno del complesso è presente una cappella (m. 8 x 3,70) in ambiente voltato, probabilmente appartenente al nucleo primitivo.
Questo ambiente contiene, oltre a diverse decorazioni sui lati e sulla parete di ingresso, un pregevole affresco seicentesco (ora quasi totalmente deteriorato) collocato dove un tempo c’era l’altare raffigurante S. Michele Arcangelo con al lato due santi ed in alto Madonna con Bambino.
Fonti documentative
Sambucetole – Cronache di un Castello sulla Via Amerina tra Amelia e Todi – Di Paolo Pennazzi. Edizioni dell’Anthurium. 2013, Collana “La Storia e le Tradizioni” 8, pp. 304, cm. 17 x 24, ill. (CD allegato)
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Paolo Pennazzi
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