Eremo della Madonna del Sasso – Valleremita di Caldarola (MC)

L’eremo è sempre chiuso ma una finestrella permette di sbirciare all’interno.

 

Cenni Storici

All’imbocco della valle le case di Valcimarra sono ciò che resta di un importante punto di transito medioevale in cui sorgeva un ospizio per i viandanti “hospitale peregrinorum o domus hospitali” dedicato a San Giorgio. Sulla destra idrografica della valle di Fiungo, in alto, immersa in una fitta lecceta, di fronte alle case di Campolarzo, sorge la candida Chiesa della Madonna del Sasso, rannicchiata in un incavo della roccia in un piccolo slargo delimitato a valle da un muro di sostegno in muratura di pietra.
Nonostante la strada, ma per la sua particolare localizzazione in alto, è da sempre rimasta al riparo dal passaggio delle truppe e dei pellegrini in transito, pertanto non compare nei resoconti dei diaristi di varie epoche, estranea alla vita quotidiana quindi non si hanno tracce nei legati testamentari, ed essendo priva di benefici, non è citata dalle “Rationes decimarum”.
Una ipotesi lega la costruzione del Santuario quale romitorio dei monaci della potente Abbazia di S. Benedetto de crypta in saxo latronis, i cui ruderi tuttora s’impongono più in alto nelle immediate vicinanze.
Nelle carte dell’abbazia di Santa Croce di Sassovivo nel comune di Foligno compare talvolta come toponimo S. Angelo de Saxo (vol. VI a cura di Attilio De Luca, anni 1223-1227) che fra le varie interpretazioni ha fatto pensare a questo edificio perché il documento è legato ai Conti Bonifacio proprietari del vicino castello di Statte nel comune di Camerino. Se tale ipotesi fosse vera, il primo titolo del Santuario S. Angelo lo legherebbe nell’epoca longobarda, all’abbazia folignate.
Nel 1348 il testamento di un camerinese, ser Vannuccio di Pandolfuccio del terziero di Sossanta, conservato in un frammento di pergamena che è utilizzato per rilegare un atto notarile ed ora passato all’Archivio di Stato di Camerino, legava venti soldi a sette monasteri femminili della zona, tra i quali: S. Maria del Sasso. Anche in questo caso se l’individuazione è esatta, quando l’abbazia declinò, il romitorio passò a una modesta comunità femminile forse di penitenti francescane.Il suo declino sembra che sia cominciato a partire dal XIV secolo.
 

Interno

La fabbrica in oggetto si presenta come un aggregato di più parti vicine, Il corpo principale, planimetricamente si presenta come un’aula a navata unica segnata da tre volte a crociera.
L’interno è interamente in muratura di pietra a faccia vista con stuccature a cemento, tale finitura fu posta in opera all’incirca negli anni Ottanta.
Nella parete, posta di fronte all’ingresso, da sfondo all’arco in muratura, compare la roccia. All’interno, sul lato sud della campata centrale si apre scavato nella roccia l’Ossario, antico Romitorio.
Attualmente una finestra consente l’affaccio all’interno. La mensa è in cemento mentre l’apparato sovrastante di antica fattura è in pietra di gesso. La pala d’altare è un frammento di affresco raffigurante la “Madonna con Bambino” probabilmente del Quattrocento.
Sulla parete, a fianco dell’ingresso, si trova un frammento di affresco raffigurante la Crocifissione e da alcune lacune si intravede al di sotto una decorazione precedente.
Dietro la pala d’altare è scritto che il 7 novembre del 1928 fu restaurato l’affresco della Madonna del Sasso che precedentemente era posto in cattive condizione e a grave rischio di perdita sulla parete di nord-ovest. In tale occasione probabilmente fu fatto l’altare in pastina di cemento. Un’altra lapide posta all’interno della chiesa narra di un restauro effettuato nel MCMLXI, forse allora fu rifatto il pavimento, l’intonaco esterno a cemento e forse il contrafforte in cemento.
L’affresco raffigurante la Crocifissione posto sulla parete di fondo, dovrebbe aggirarsi intorno alla seconda metà del ‘500, se la data incisa su due pianelle murate, ovvero il MC59 (1559) è stata quella della costruzione dell’attuale campata d’ingresso in cui si trova l’affresco.
 

Leggenda

L’Eremo è, in pratica, incastonata sotto una prorompente sporgenza rocciosa del Monte Fiungo e domina l’alta valle del Chienti dall’alto di un suggestivo balcone. Una leggenda narra che all’interno di essa si nascondesse l’ingresso del tempio della Sibilla Cimaria ma non si hanno nessun tipo di notizie certe.
 

Fonti Documentative

http://it.wikipedia.org/

 

Da vedere nella zona

Castello di Statte
Abbazia di San Benedetto in Sasso Latrone
Chiesa e Ospedale di Santa Maria della Misericordia – Pielapiaggia
 

Mappa

Link alle coordinate: 43.134697 13.161579

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