Chiesa di Sant’Antonio – Todi (PG)
Cenni Storici
La chiesina ha ereditato il nome della vecchia castellana di Montenero, a sua volta rinominata Chiesa del Santissimo Salvatore, è più conosciuta con la denominazione popolare “Chiesa della Madonnuccia“.
Si trova lungo la strada provinciale 39 (Todi-Amelia) all’altezza del bivio per Montenero.
Per lungo tempo oggetto di venerazione non solo per i residenti, ma oggi versa in condizioni di completo abbandono, la porta è aperta, il tetto è caduto nella parte sinistra appena pochi metri dall’ingresso, lasciando penetrare acqua e umidità, il pavimento è cosparso di sporcizia e di sterco dei tanti animali selvatici che vi trovano riparo.
I pochi banchi rimasti dove sedevano i fedeli durante la Messa sono marci.
Anche l’affresco che sovrasta il piccolo altare è lesionato.
Non si conosce la storia di questa chiesina, forse sorta in luogo di una preesistente edicola o cappella di transito, dall’aspetto sembrerebbe tardo settecentesca.
L’edificio è costruito in pietra, la facciata a capanna è caratterizzata da un portale in cotto, fiancheggiato da due finestrelle anch’esse in cotto.
L’interno, ad aula unica, è spoglio e disadorno, con un unico altare, dietro cui si trova, tra due finestre circolari in corro un affresco raffigurante la Madonna della Misericordia.
L’iconografia è insolita, che la Vergine, a braccia aperte e col mantello spiegato ad accogliere i fedeli, in abiti ottocenteschi, è assisa in trono, sulla cui base si legge la data MDCCCLVIII e la scritta S. VALERI. INV., non si sa se attribuibile al committente o all’autore, altrimenti sconosciuto.
Sulla cornice sono raffigurate teste di angioletti e due piccoli stemmi in basso agli angoli.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la signora Marina Mancini per il prezioso contributo in merito all’interpretazione dell’affresco.
Nota
Il testo è di Silvio Sorcini.