Chiesa di Sant’Antonio – Monterivoso (TR)
Cenni Storici
La chiesa parrocchiale di Monterivoso è un vero gioiello di arte e architettura,che vanno dal XIV al XVIII secolo.
L’edificio è inserito nel contesto delle mura castellane, dominato dall’alta torre quadrata del XIII secolo, in cima all’abitato a picco sul vallone del fosso di Riti. La facciata, di rifacimento settecentesco, presenta le porte d’ingresso con piedritti e architrave in pietra e alcune decorazioni in stucco.
Il campanile ha ancora le sue originarie campane,suonate alla vecchia maniera,semplicemente con la forza delle braccia, dai campanari locali.
Sui bronzi delle stesse compaiono le seguenti scritte:
sul Campanone è inciso: LAUDO DEUM VERO PLEBEM VOCO PESTEM FUGO DEFUNCTOS PLORO FESTAQUE HONORO. FECIT ME ORNAVICTQUE DE POLI DE VICTORIO OB MUNIFICENTIAM TERRAE MONTERIVOSI ANNO JUBILARI HAUMANAE REDEMPTIONIS MCMXXXIII (Lodo Dio vero invoco la plebe fuggo la peste prego i defunti onoro le feste. Mi fece e mi onorò De Poli da Vittorio Veneto per generosità della terra di Monterivoso nell’anno Giubilare dell’umana Redenzione 1933);
seconda campana: + AD HONOREM DEI ET TERRAE MONTIS RIVOSI OB ILLIVS MUNIFICENTIAE LOCORVM + EIVSDEM TERRAE ME FECIT ET ORNAVIT D. JOANNES BAPTISTA DONATI DE L’AQUILA ANNO + DOMINI MDCCLXVI SETIEMBRIS FVULVRE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE (In onore di Dio e della terra di Monterivoso, per la sua generosità e dei luoghi santi della stessa terra mi fece e mi ornò Giovanni Battista Donati dall’Aquila nell’anno del Signore 1776 settembre Libera noi Signore dal fulmine e dalla tempesta);
terza campana: + A FULGORE TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE (dal fulmine e dalla tempesta libera noi Signore); + IOSEPH FIORELLI F. A. D. MDCCCXV (Giuseppe Fiorelli fece nell’anno del Signore 1815).
La chiesa recentemente ristrutturata si presenta ad unica navata, con copertura a capriate, terminante con un abside, abbellito dal quadro Orazione di Cristo nell’orto di Gethsemani del pittore Francesco Nardini di Sant’Angelo in Vado, risalente al 1560.
Lungo le pareti della navata sono disposti sei altari padronali, ornati da stucchi settecenteschi e pregevoli tele, realizzate a cavallo tra gli inizi del XVII e i primi del XVIII. Tra i vari dipinti si segnala la Madonna di Loreto tra Santo Stefano ed un altro santo francescano, datato 1725,del pittore Nicola Amici, tele del pittore Francesco Barladel XVIII secolo, dipinti su tela raffiguranti San Nicola e San Carlo Borromeo.
Durante i lavori di restauro, da sotto lo scialbo del Settecento sono emersi, nel presbiterio, alcuni affreschi del XVI secolo raffiguranti un’Ultima Cena, Sant’Antonio Abate e le sue storie e una singolare Crocifissione tra San Lorenzo e la Maddalena degli inizi delXVI secolo.
Proprio sopra l’ingresso troneggia uno stupendo organo, recentemente restaurato. Un tempo sull’altare maggiore era un Ciborio ligneo, del 1625, anch’esso restaurato di recente insieme alla Croce Pinta del XIV secolo.
Il pezzo, intarsiato e policromato, presenta loggettine e piccole sculture raffiguranti santi della tradizione popolare e i patroni del castello di Monterivoso, ossia Sant’Antonio Abate e Santa Lucia. Sulla porticina è scolpito in rilievo il calice con l’ostia.
Colonnine poste su stilobate decorano tutt’attorno il pezzo. Il ciborio è oggi visibile alla Sala Barberini del Museo diocesano di Spoleto.
Fonti documentative
Ferentillo Segreta – Storia di un Principato di Carlo FavettiTipolito Visconti Terni Seconda edizione febbraio 2010
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Nota
Le foto e i testi sono stati elaborati da Silvio Sorcini