Chiesa di Santa Maria in Campis – Beroide di Spoleto
Cenni Storici
La chiesa di S. Maria in Campis presso Beroide sorge, come espresso dal nome, in una situazione agreste, ovvero in un territorio pianeggiante fittamente coltivato nel Comune di Spoleto.
Come la chiesa di Camposalese, la chiesa di Santa Maria ad Azzano e la chiesa di Santa Maria a Baiano, fa parte di quel sistema di chiese rurali dedicate alla Vergine costruite nel territorio spoletino durante il periodo medievale.
L’edificio, che ha origine nel XIII secolo, ha subito numerose ristrutturazioni che ne hanno assai alterato le strutture medievali e che l’hanno quasi privata degli elementi di epoca romanica.
Infatti l’abside antico è andato distrutto mentre l’ingresso ad arco gotico completamente scolpito è ora murato e si trova all’opposto dell’attuale portale, difatti l’attuale ingresso è stato ricavato nel posto dove era l’antica abside, ormai completamente scomparsa.
L’interno a tre navate è delimitato da sei colonne, quattro delle quali hanno capitelli fogliati.
Chiave di volta
In queste manomissioni, la pietra che costituiva la chiave di volta dell’arco trionfale, è stata evidentemente girata, in modo da essere ora visibile dall’esterno, ove si notano i segni della presenza dell’arco absidale.
La pietra mostra le immagini scolpite di un angelo che tiene un libro in mano e di un agnello “crocifero” chiaro riferimento al vangelo dell’Apocalisse di Giovanni.
L’Agnello, rappresentato in un cerchio al culmine dell’apertura absidale rappresenta la”lampada” della Città divina.
In relazione a questo, si può deduce che l’abside ora distrutta era intesa, nella concezione simbolica generale della chiesa, quale immagine della Gerusalemme celeste.
Pare quindi possibile supporre che la pianta absidale fosse di forma quadrilatera, coerentemente con la forma della Città celeste descritta nell’Apocalissi.
Fonti documentative
http://spazioinwind.libero.it/
Nota
Le foto del vecchio portale presenti nella galleria fotografica sono state possibili in seguito alla rimozione della struttura che lo ricopriva da anni, sono state prodotte e gentilmente concesse da Angelo Velatta
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