Chiesa di San Vincenzo al Gabbio – Ferentillo
Cenni Storici
Gabbio è un antico castello di pendio di origine medievale, poi borgo rurale ubicato su un promontorio che domina la stretta valle del Fosso di Ancaiano di fronte a San Mamiliano.
È una delle frazioni più antiche di Ferentillo, situato in prossimità di un’antica via commerciale medievale molto utilizzata per congiungere l’area intorno a Spoleto con Leonessa, attraversando il confine tra Stato Pontificio e Regno Borbonico nei pressi di Monteleone di Spoleto.
Rimasto disabitato per lungo tempo, oggi viene riscoperto da molti che con tanta passione lo stanno restaurando per andarci a vivere. All’interno del piccolo abitato, attraverso uno stretto vicolo che sale si giunge alla chiesa di San Vincenzo Martire, un edificio romanico della fine del XIV secolo e rimaneggiato presumibilmente nel XVI sec.
La facciata è a capanna con un campanile a vela composto da due fornici privo di campane che sono state rimosse diverso tempo fa per evitarne il furto, visto che l’interno è stato ripetutamente saccheggiato e depauperato di varie suppellettili ma soprattutto di libri e registri che sarebbero risultati preziosi per definire il passato della chiesa e della stessa comunità.
Il portale è costituito da piedritti sormontati da un architrave dove al centro compare la data 1512, lo stesso è poggiato su due mensole scolpite.
Sopra il portale fino a qualche anno fa era presente una formella in porcellana dipinta recante lo Stemma del Capitolo Lateranense, anch’essa trafugata.
La chiesa si sviluppa in lunghezza e l’unica finestra è sul lato sud, affiancato alla sacrestia si apre un piccolo locale con accesso solo dall’esterno che fungeva da cimitero.
L’edificio è in pietra locale, il tetto è a pianelle e il pavimento fatto con lastroni di pietra levigata, all’interno sono visibili due botole per la sepoltura dei morti, due nei lati d’ingresso e due sul primo gradino del presbiterio ai due lati dell’altare, altre due tombe sono evidenti addossate sulla parete destra e sinistra dell’entrata, sicuramente contenenti i resti mortali di qualche notabile del luogo, un benefattore o qualche parroco della frazione.
L’altare maggiore è stato rifatto nel XVIII secolo con decorazioni in stucco, oltre a questo nella chiesa sono presenti altri 4 altari votivi tutti decorati con stucchi ed erano juspatronato di famiglie benestanti locali.
Uno degli altari è dedicato alla Madonna del Rosario, datato verso la fine del XVII e primi del XVIII sec. testimonia la presenza di una Confraternita appunto del Rosario.
La struttura sorge proprio in cima all’abitato con una parete costruita su uno sperone di roccia a strapiombo sul fosso di Ancaiano e conserva ancora oggi gli affreschi di Francesco da Lugnano seguace dello Spagna raffiguranti l’Incoronazione della Vergine tra angeli osannanti e santi nella zona absidale.
Sulla fronte dell’arco l’Onnipotente, mentre sulle pareti si possono ammirare dipinti raffiguranti San Michele Arcangelo che con la bilancia pesa le anime, la Madonna Annunziata, San Vincenzo Martire e San Rocco.
Bibliografia
Ferentillo Segreta…i luoghi del silenzio di Carlo Favetti Umbra Editrice in vendita presso l’Abbazia di San Pietro in Valle