Castello e Rocca di Gagliole (MC)
Cenni Storici
Il castello di Gagliole occupa gran parte della collina sulla quale e edificato.
Esso si sviluppa da nord (la parte piu elevata) verso sud nel punto della sua massima estensione e da ovest ad est nel punto piu ristretto.
Il castrum e interamente circondato da una cinta muraria in gran parte aggettante e costruita per lo piu con filari regolari di conci rettangolari di pietra calcarea bianca, inframmezzati da scarsi interventi di arenaria.
Lo spessore delle mura e quasi sempre costante alla sommita e misura cm. 110, dimensione peraltro ricorrente anche altrove.
Tale cinta muraria, risalente probabilmente alla fortificazione voluta da Gentile da Varano nel 1274, e interrotta da sei torri di guardia, tre delle quali sono di forma cilindrica ed altrettante cubiche.
La parte piu elevata della collina invece e sovrastata dalla rocca, ovvero dal cassero costruito sopra uno sperone di arenaria, rivestito interamente da un basamento di pietra calcarea bianca costituente un muro a scarpa piuttosto imponente.
Tale basamento in alto termina con un muro spesso cm. 140 che cinge completamente l’area sulla quale sorge il cassero.
All’area sovrastante il basamento si accedeva attraverso una porta aperta in una torre di guardia posta a sud a circa due metri di altezza dal livello attuale del terreno, probabilmente esisteva una rampa di accesso in legno che permetteva di salire e che veniva eliminata in caso di necessita.
Oltrepassata tale porta ci si trova di fronte il cassero di forma pentagonale irregolare, costruito anch’esso con filari regolari di pietra calcarea bianca (si noti che tali materiali non erano reperibili in loco, per cui dovevano esservi trasportati).
In esso non si notano aperture, tranne una porta posta a destra rispetto a chi entra e nel lato piu corto del cassero.
Lo spessore delle mura di questo edificio in corrispondenza della porta e pari a cm. 280 ed evidenzia la robustezza della costruzione.
Entrati in tale porta ci si trova di fronte una rampa ripidissima che immette nello stretto cortile del cassero che circonda da tre lati la torre principale. In cima alla ripida rampa sulla destra si notano dei pozzetti che immettono in un locale sotterraneo, per il resto non si notano altre aperture che permettono l’accesso alla torre.
E’ probabile che nel cortile esistessero apparati e scale in legno che permettessero l’accesso alla torre o agli spalti del cassero (forse alla torre si accedeva attraverso una porta esistente quasi alla base della stessa ma visibile solo dall’interno).
Cio che si nota con evidenza all’interno del cassero e la ripresa della muratura in piu punti delle mura che mostra inequivocabilmente varie fasi costruttive dell’edificio.
E’ da pensare che in cima alla collina in un primo tempo fosse edificata una torre, forse la stessa attualmente racchiusa all’interno del cassero e che mostra una muratura diversa da questo.
A tale torre e forse alle mura in parte gia esistenti, dovette essere affiancato il cassero con il suo basamento all’epoca del dominio camerinese di Gentile da Varano nel 1274. Le riprese della muratura nel cassero ed in parte delle mura sono dovute probabilmente ai Sanseverinati nell’epoca del loro dominio. La porta principale di accesso al castrum sorge a nord ed e sovrastata a sinistra dall’imponenza della rocca.
Essa e sormontata da un arco a sesto acuto realizzato con blocchi di pietra arenaria misti a pietra calcarea bianca e misura cm. 220 di larghezza, oltre tre metri di altezza, mentre lo spessore interno del muro e di cm. 167.
Una volta entrati, immediatamente a destra sorge la chiesetta di San Giuseppe risalente almeno agli inizi del XVI secolo.
All’interno di tale edificio sacro vanno ricordati: “La Nativita“, affresco datato 1530 ed attribuito ad Andrea de Magistris, ed un crocifisso ligneo del XVI secolo proveniente dal Santuario della Madonna delle Macchie.
L’interno del castello e diviso da quattro viuzze strette e concentriche che seguono l’andamento del colle e che sono interrotte da poche traverse che le collegano e che vanno dal basso verso l’alto. Ognuna di queste viuzze, all’occorrenza, poteva diventare in caso di necessita una nuova linea difensiva sbarrando i pochi passaggi che le interrompevano.
La più importante di queste viuzze collega la porta principale del castello o di San Giuseppe alla piazzetta sulla quale sorge la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo.
Questa chiesa abbastanza spaziosa e ricordata, come abbiamo visto, fin dal 1171, come dipendenza della Pieve di San Zenone, chiesa dalla quale ereditò il fonte battesimale probabilmente a partire già dal XIII secolo.
Nelle forme attuali la chiesa presenta una bella facciata con un bel portale in cotto quattrocentesco e due porte laterali con arco a sesto acuto.
L’interno a tre navate, profondamente trasformato, conserva una statua lignea di San Sebastiano del XVI secolo, opera attribuita allo scultore Lorenzo Taccaroni di Esanatoglia.
Nella piazzetta antistante la chiesa, sulla destra per chi provenga “dalla porta di San Giuseppe”, fino a pochi anni fa era la sede comunale in un palazzetto che mostra tuttora lo stemma in pietra rappresentante un gallo, sopra la porta.
Non sappiamo se fin dalle origini del comune nel XVI secolo, questo sia stato il palazzo pubblico, anche se ciò potrebbe essere verosimile.
Nella stessa piazzetta sorge la fontana pubblica alle cui spalle un’ampia gradinata conduce alla rocca. Molti edifici all’interno delle mura presentano tuttora la struttura muraria, archi di porte e di finestre ed infine altri particolari di epoca medievale.
Nel lato meridionale del castello, adibito in gran parte ad orti, si apriva la seconda porta del castrum, detta porta Zingarina.
Questa porta si apriva in una torre cubica avente il lato di cm. 500. Essa è tuttora larga cm. 182 ed alta cm. 245 ed ha una profondità pari alla larghezza della torre medesima.
Piu che di una posterula, come si potrebbe pensare vista la posizione, ovvero di una porta di sicurezza, si trattava di un accesso vero e proprio al castrum. Infatti da essa partiva una via tortuosa che congiungeva la parte piu a sud del castello con la parte piu a nord, attraverso tutto l’abitato e la piazzetta del comune, centro del potere politico e religioso, fino ad arrivare alla rocca, baluardo militare e difensivo del castello.
Infine, per quanto concerne l’esistenza di borghi fuori le mura, come avvenne altrove, si nota che tale fenomeno a Gagliole in epoca medievale non si verifico. Tale fenomeno si ebbe soltanto parzialmente a partire dal XVI secolo quando si sviluppo la zona di Bergoni, ovvero La Valle a nord-est del castello.
Fonti documentative
“GAGLIOLE Frammenti di storia” CLAUDIO MAZZALUPI – FRANCESCO ROCCHETTI – MIERMA