Castello di Sambucetole – Amelia (TR)
Cenni storici
La fondazione del Castello di Sambucetole (Castrum S. Bucetoli o S.Focetoli nelle antiche iscrizioni) come avamposto di Amelia contro il Castello di Laguscello posseduto dai Chiaravalle e a presidio dei propri territori contro Todi risale alla fine del XIII secolo.
Il primo documento ad oggi conosciuto in cui viene riportato il nome del Castello sono gli Statuti di Amelia del 1308.
In seguito all’assalto apportato a Sismano, il capitano Francesco degli Atti devastò Sambucetole per rappresaglia nel 1408.
Il paese venne poi distrutto dal Paolo Orsini nel 1413 e rimase disabitato per quasi 70 anni.
Nel 1425, il Comune di Amelia decretava di impegnare 25 fiorini (il resto sarebbe stato messo dagli uomini del Castello) per riattare il castrum e richiamare, con un bando, i sambucetolani assenti, pena la confisca dei beni.
Dopo lo spopolamento dovuto da guerre ed epidemie il castrum fu ricostruito e riabitato solo nel 1467-1471, grazie all’impegno di un certo messer Nicolao Coclite, nobile greco del Peloponneso il quale, dopo aver manifestato la sua fedeltà, devozione ed obbedienza alla Comunità di Amelia, condusse trentaquattro famiglie di coloni Schiavoni (nome dato allora alle popolazioni slave balcaniche) atte a coltivare i terreni e ad abitare nel Castello di Sambucetole; da ricordare che fino alla Seconda Guerra Mondiale gli abitanti dei paesi limitrofi chiamavano “schiavoni” gli abitanti di Sambucetole.
L’antico castello, fino al 1880 completamente cinto da mura e con un’unica porta di accesso, è stato ampliamente rimaneggiato; restano alcuni tratti di mura e tre torri, di cui una trasformata nel 1793 nell’attuale campanile.
Chiesa di San Matteo
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Matteo Apostolo ed Evangelista risalente probabilmente al XV secolo è stata rimaneggiata ed ampliata varie volte.
All’interno è possibile ammirare dietro l’altare maggiore una tela del 1639 del pittore senese Marcantonio Grecchi raffigurante i patroni S. Matteo Evangelista, S. Ubaldo ed il copatrono S. Rocco e la Sacra Famiglia.
Nella cappella destra tela raffigurante Madonna del Rosario tra i SS. Domenico, Caterina, Francesco e Chiara (metà del XVII sec.); al di sotto dell’altare Statua lignea raffigurante Cristo Deposto detta “Cristo Morto” (XVII sec.).
Nella cappella sinistra tele raffigurante SS. Antonio Abate, Antonio da Padova, Maddalena, Apollonia e la SS.ma Trinità (prima metà XVII sec.); al di sotto dell’altare Corpo di San Clemente Martire, Patrono fin dal 1785 quando il parroco Mons. Stefano Perelli fece traslare le spoglie del santo dalle Catacombe di San Callisto in Roma fino a Sambucetole collocandole in un’urna di legno nella chiesa parrocchiale in data 16 Maggio.
Chiesa di San Giacomo
A sud est del castello sorge la Chiesa di S. Giacomo in Redere, attestata in un primo documento del 1145 come sede di una confraternita laicale a servizio dei pellegrini che transitavano al Via Amerina; nel 1188 la chiesa con l’annesso ospedale passarono sotto la giurisdizione dell’Abbazia di San Paolo Fuori le Mura di Roma.
A partire dal 1550 vi si insediarono i frati cappuccini.
Monastero di Sant’Angelo in Ciricano
Nei boschi ad est del Castello ruderi della Chiesa di S. Angelo in Ciricano ( Trattato in questo sito ), prima monastero benedettino femminile fino al 1408, poi convento dei padri agostiniani dal 1449 al periodo napoleonico.
Chiesa di San Biagio
Ad 1 Km a nord del castello si trovano i ruderi del Castello di Lacuscello dove si trovava una chiesa dedicata a San Biagio. Divenne una fortezza dei Chiaravalle, espugnato e distrutto sul finire del XV secolo.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Paolo Pennazzi.
Fonti documentative
Sambucetole – Cronache di un Castello sulla Via Amerina tr Amelia e Todi – Di Paolo Pennazzi. Edizioni dell’Anthurium. 2013, Collana “La Storia e le Tradizioni” 8, pp. 304, cm. 17 x 24, ill. (CD allegato)
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