Castello di Pertana – Nocera Umbra (PG)
Cenni Storici
Nelle fonti il castello è chiamato ” Pertana ” (1333) – ” Praetana ” (1371) – ” Pretana ” (1371) – ” Partana ” (1638).
L’origine del toponimo dovrebbe essere prediale, anche se non c’è sicurezza in merito, in tal caso potrebbe derivare dall’antroponimo “Apertius”.
Il castello di Pertana, distante dal capoluogo Nocera 13 km in direzione nord-ovest, ha la particolarità di non svettare sul territorio circostante come la quasi totalità degli altri castelli.
Il colle, sul cui crinale sorge a 561 metri s.l.m., è infatti circondato e dominato da un cerchio di alture superiori in altezza che lo nascondono per tutta la sua circonferenza ad eccezione del lato sud dove è più aperto.
Malgrado ciò il castello appare quasi imprendibile; a nord, ad est e a sud dove è protetto da uno scosceso dirupo.
Ad ovest, da dove giunge la strada ed è meno difendibile, si è invece ovviato con una maggiore difesa artificiale.
Il colle è delimitato alla base dalla confluenza di due torrenti, uno detto “Fosso delle torri” e l’altro “Fosso di Pertana” che una volta uniti sfociano nel torrente Caldognola nei pressi di Ponte Parrano.
Pertana è collegata visivamente ad ovest con i castelli di Serpigliano, Montecchio, “Castiello alto” di Lanciano, e Lanciano, ad est con Castiglione di Pertana (probabilmente una semplice torre) che a sua volta la collegava con i castelli nocerini posti a nord-est e a sud.
A Pertana si giunge dalla Flaminia attualmente per mezzo di alcune strade secondarie; arrivati alla frazione Colpertana, posta a poche centinaia di metri a nord-ovest delle rovine, si prende l’antico tratto che scende al castello.
E’ molto difficile classificare cronologicamente i numerosi collegamenti presenti nel territorio di Pertana, va comunque ricordato che qui passava una delle strade che collegavano la pianura umbra alle Marche.
Le condizioni fatiscenti delle rovine rendono difficile la ricostruzione della struttura originale del sito anche perché le mappe catastali non sono di nessun aiuto in quanto il catasto moderno si limita a riportare, accanto alla strada di accesso e alle rovine del cassero, la semplice dicitura “Torre di Pertana” e quello pontificio lo ignora del tutto.
Il castello seguiva il crinale del colle in senso longitudinale a scendere verso est; a pianta ovoidale presenta due torri a spigolo sui lati nord-est e sud-est.
Da notare che sulla strada di accesso circa cento metri prima delle rovine sulla cima di una collinetta sorgono i resti della chiesa di S. Nicola le cui fondamenta sembrano risalire ad epoca precedente alla costruzione della chiesa stessa. Ciò può far pensare ad una torre di controllo e avvistamento sul lato meno difeso.
La costruzione del castello è stata eseguita completamente con pietra calcare locale di colore chiaro rifinita bene solo sugli spigoli, sulle spallette e sugli architravi delle aperture. Alcune feritoie sono ricavate interamente in blocchi di pietra serena che spiccano sul calcare bianco e sono presenti solo poche tracce di cotto grezzo.
Non esiste un borgo come in altri castelli e anche una villa sembra assente non avendo Colpertana, che è l’unico centro vicino, nessuna caratteristica in tal senso con edifici tutti di epoca abbastanza recente.
I resti delle mura di cinta che circondavano completamente il castello con un perimetro di circa trecento metri sono visibili per lunghi tratti, con diverse altezze e con uno spessore di circa 80 centimetri.
Lungo il percorso si notano le rovine di almeno tre torri di rinforzo anche se il loro numero probabilmente era maggiore .
Le torri sembrano sporgenti dalle mura per circa un metro.
La strada di accesso al castello quasi sicuramente segue il tracciato antico.
Molto rovinata, scende dai 650 metri di altezza s.l.m. della frazione Colpertana fino ai 561 metri del castello attraverso un terreno collinoso molto irregolare e, oltrepassati i resti della chiesa di S. Nicola, prosegue fino allo spiazzo antistante il cassero.
Qui, a destra delle rovine verso sud, una specie di camminamento penetra nel bosco che occupa l’area dove sorgeva il castello.
Questa sembra la direzione probabile della strada visto che dal lato opposto a nord il terreno è troppo scosceso.
Ipotesi confortata anche dalla presenza di ampi slarghi artificiali lungo tutto il lato sud tra la vegetazione.
Tenendo conto della tipologia comune a quasi tutti i castelli del contado una prima ipotesi è che, analogamente a questi, l’accesso fosse posto nella posizione più difendibile, in questo caso ad est per costringere i visitatori a percorrere un lungo tratto di mura sotto il controllo dei difensori e delle due torri poste su questo lato.
Una seconda ipotesi è che la porta fosse posta invece a nord dopo che la strada aveva percorso quasi l’intero perimetro delle mura fin quasi sotto il cassero.
Sul lato ovest , a poca distanza dalle mura di cinta, domina sul punto più alto del crinale con la sua forma molto slanciata il cassero.
Purtroppo le sue condizioni sono pessime e l’intera parete est è completamente crollata. Il cassero misura alla base m 5,20×4,40 ed è attualmente alto circa 22 metri anche se in origine la sua altezza doveva essere maggiore, visto che il tetto è crollato e che un piano è interrato.
I lati ancora in piedi mostrano feritoie rettangolari in calcare bianco e rotonde in pietra serena. Oltre al pianterreno, come già detto completamente interrato, si contano quattro piani; ogni piano ha una feritoia per lato, costruite a bocca di lupo potevano alloggiare una persona ed erano sostenute da grosse pietre incastrate tra loro a scalare.
Il terzo piano era intonacato e sul lato nord in cima sono ancora visibili pochi resti della volte a botte che sosteneva il tetto.
Alcune bertesche in pietra molto belle spuntano sulla cima del cassero sui lati ovest e sud.
Le condizioni del castello rendono impossibile la descrizione degli edifici al suo interno, comunque dai resti affioranti Pertana appare molto edificato e nella parte centrale sono presenti le tracce di almeno quattro file di edifici che seguivano le curve di livello.
Interessante è un arco a sesto acuto addossato direttamente alla roccia, profondo circa un metro e seminterrato, costruito con mattoni molto grossi intonacati all’interno.
Forse si trattava della fonte citata dal libro degli statuti del Comune di Nocera come:”… fons muratus ad arenam et calcinam in bajilia Praetane in vocabulo castri veteris…”.
Chiesa di San Nicola
Come già detto la chiesa di S. Nicola sorge su di un piccolo colle adiacente al castello e sembrerebbe edificata sulle rovine di una più antica costruzione. L’edificio è quasi completamente crollato, sul lato sinistro del piccolo campanile a vela è murata una pietra chiara sui cui due lati visibili sono incise due piccole croci con punta a frecce voltate verso l’interno che, vista la posizione, con ogni probabilità aveva un’altra collocazione e forse proviene dalle rovine del castello.
Fonti documentative
Tesi di Laurea di Francesco Sorbelli – ” I castelli del contado nocerino: tipologie insediative e problemi di recupero ”
Da vedere nella zona
Castello di Lanciano
Castello di Montecchio
Abbazia di San Biagio