Altopiano di Montelago – Sefro (MC)
Cenni Storici
Caratteristiche dell’Altopiano
I piani di Montelago sono contenuti in una suggestiva conca, sita a circa 900 m di quota e circondata da rilievi appenninici di composizione calcarea, che raggiungono i 1435 m (Monte Igno). I due piani hanno le seguenti caratteristiche : il piano superiore ha una quota minima di 918,2 s.l.m. e si estende su un’area di circa 1,1 Km quadrati, il piano inferiore ha una quota minima di 891,0 s.l.m. e presenta un’area di circa 0,6 Km quadrati. L’origine della conca è da attribuirsi all’attività tettonica di faglie recenti (età prevalente Plio-pleistocenica), collocate principalmente al margine orientale. Esse hanno prodotto lo sprofondamento della zona centrale rispetto alle parti rilevate; si sono create così le condizioni fisiografiche per la formazione di un bacino lacustre, presente ancora in tempi storici e la cui esistenza è registrata anche nei depositi sedimentari sottostanti la piana attuale. Il lago veniva parzialmente drenato dai condotti naturali legati ai fenomeni carsici, connessi alla natura calcarea del rilievo. Al carsismo si deve la formazione di doline e di inghiottitoi, ben visibili nel piano inferiore. Gli inghiottitoi favoriscono il deflusso delle acque, che riemergono a quote decisamente inferiori: all’altezza della Sorgente di San Giovanni (circa 500 m di quota), nella zona di Sefro e all’altezza della Sorgente di Figareto (circa 600 m di quota), nei pressi di Selvazzano.
La bonifica del piano superiore e del lago residuo si deve a Giulio Cesare da Varano, signore di Camerino, che l’avrebbe attuata dopo il 1458.
Si abbattè allora la barriera naturale di roccia che separava i due piani del lago e col taglio artificiale, attraverso il quale corre oggi la strada, si favorì il deflusso delle acque dal piano superiore a quello inferiore dove vengono assorbite tramite inghiottitoi. La bonifica consentì lo sfruttamento agricolo intensivo della piana, fino a tempi molto recenti ( anni settanta del secolo scorso ).
Attualmente l’intera area di Montelago è prevalentemente utilizzata per il pascolo di ovini e bovini. Nel piano inferiore, durante i mesi invernali, si forma un lago che occupa gran parte della piana. Nel piano superiore vi è un lembo di torbiera unica in tutta la regione Marche. Grazie allo scarso impatto antropico, il piano inferiore è ben preservato e conserva tutto il suo interesse paesaggistico e naturalistico, non è così per il piano superiore, che è stato in parte bonificato.
La vegetazione, formata di prati umidi, inondati e palustri, è disposta in fasce concentriche in relazione alle caratteristiche geomorfologiche ed idriche. Qua e la emergono affioramenti rocciosi, che documentano i meccanismi di deformazione delle rocce calcaree ( significativi e caratteristici quelli della zona del monte Cimara Fosso di San Giovanni del mont’Igno e dei monti di Mistrano e di Selvazzano)
Emergenze Botanico-Vegetazionali
I Piani di Montelago sono costituiti da due piccoli altipiani carsici siti nel Comune di Sefro nell’entroterra maceratese. Tali piani risultano molto interessanti dal punto di vista scientifico e naturalistico. Ciò scaturisce dai numerosi studi e ricerche effettuati che ne anno messo in risalto le caratteristiche salienti sotto il profilo geologico, botanico-vegetazionale e faunistico. Di fatto i Piani di Montelago rientrano in diverse tipologie e proposte di conservazione che di seguito vengono ricordate. Nel 1971 vengono individuati come biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia.(Gruppo di Lavoro per la Conservazione della Natura della Società botanica Italiana., 1971). Nel 1979 sia il piano superiore che quello inferiore vengono individuati come Aree Floristiche Protette ai sensi del DPRG n° 18317/79. (Regione Marche, 1981). Nel 1992 sono riconosciuti come emergenze botaniche-vegetazionali della Regione Marche (Regione Marche, 1992).
Ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE e della Direttiva Uccelli 79/409 vengono riconosciuti rispettivamente come Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone a Protezione Speciale (ZPS).
Il carsismo nel territorio di Sefro
Il territorio del Comune di Sefro comprende alcune delle più importanti manifestazioni carsiche della regione marchigiana. Il Piano carsico di Montelago costituisce la più vasta area endoreica interamente compresa nel territorio regionale. Anche il carsismo profondo è ben sviluppato attraverso numerose grotte in particolare sono presenti cavità assorbenti con grotte a pozzo di discreto sviluppo, sia sulla sommità delle dorsali montuose (Grotta di Caprelle, Pozzo di Pian del Morri, Buco del Sasso Freddo, Grotta Bocalume) sia sui fianchi delle dorsali (Buca della Vecchia). Sono presenti anche grotte di andamento sub-orizzontale, sia presso il fondovalle (Grotta della Pelucca, Risorgente di Madonna dei Calcinai) che e quote più elevale (Grotta piccola di Caprelle, Grotte di Sasso Forca). Caratteristiche peculiari presentano le Grotte di Marmuschio e le grotte di Piano della Porta. sviluppate su corpi mineralizzati all’interno del calcare.
Un caso a se è rappresentato dalla Grotta di Fra Bernardo, d’interesse principalmente storico, costituita da diverse nicchie parietali. La maggior parte delle grotte è percorribile solo da speleologi esperti per la presenza di passaggi molto stretti e di tratti verticali a pozzo.
Cartellonistica in loco