Villa Pianciani – Terraia di Spoleto (PG)
Cenni Storici
Il Complesso Monumentale di Villa Pianciani sorge nei pressi della strada che da Spoleto porta a Montefalco, sulla sommità di un colle circondato da uliveti che domina il paesaggio circostante con vista su Assisi, Montefalco, Spello e la vicina Spoleto.
È uno dei più notevoli esempi di Residenza signorile di campagna del territorio Spoletino e dell’intera Umbria, un’elegante dimora storica di fine settecento, opera del famoso architetto Giuseppe Valadier, completata dallo spoletino Pietro Ferrari, che subentrò per la parte finale dei lavori e terminò l’ala orientale della casa.
Il complesso di Villa Pianciani fu realizzato alla fine del 1700 dai Conti Pianciani, famiglia tra le più antiche ed illustri del territorio di Spoleto, Pietro fu l’unico che riuscì ad assumere la signoria della città nel Trecento, Luigi Pianciani, grande patriota e uomo politico fu il primo sindaco di Roma italiana, deputato e Senatore nel Regno d’Italia dove fino dall’alto medioevo disponeva di ampie proprietà terriere.
La trasformazione di un preesistente modesto edificio nella sontuosa “Delizia di Terraja” fu affidata dal Conte Alessandro al giovane architetto Giuseppe Valadier destinato a divenire uno dei più grandi architetti dell’epoca: la villa divenne la dimora estiva della famiglia.
Con l’estinzione del ramo maschile della famiglia la villa passò in eredità delle discendenti in linea femminile della contessa Matilde Pianciani.
La costruzione centrale della Villa è contraddistinta da un magnifico ampio prospetto ideato dal Valadier: una facciata allungata su undici assi di aperture che si sviluppa su un piano terra, un mezzanino, il piano nobile ed un sottotetto, tripartito dal lieve aggetto delle ali laterali che mettono in evidenza la parte centrale ornata da cinque arconi alti quanto il piano terra ed il mezzanino, sormontati dal balcone del piano nobile, lungo quanto tutta la parte centrale.
Quest’ultima inoltre si eleva del piano sottotetto, per la larghezza di tre assi di aperture, coronata da fastigio con orologio e pinnacoli che si ripetono anche sul cornicione di gronda.
La scansione delle aperture è evidenziata da marcapiani e lesene di colore chiaro in contrasto con il rosso delle pareti, la percezione della facciata risulta spazialmente dilatata dalle esedre del piazzale antistante, disposte simmetricamente ad essa e ripartite in riquadri da lesene.
Il prospetto orientale è alto un solo piano ed è scandito da portoni arcuati e finestre rettangolari; gli altri prospetti sono molto più semplici.
L’insieme accosta il barocco romano ai ricordi di edifici francesi dell’epoca di costruzione della Villa.
La costruzione si prolunga posteriormente senza la stessa simmetria del prospetto, appoggiandosi morbidamente sulla sommità del colle verso il tramonto e la retrostante cappella.
L’edificio si sviluppa su tre livelli: piano terra, mezzanino e piano nobile.
Al piano terra si entra tramite una galleria decorata da “trompe l’oeil” con scene di campagna segue un salotto con biliardo, una grande sala ellittica d’ingresso completamente decorata, un ampio cortile su cui si affacciano la sala da pranzo con camino, una grande cucina attrezzata e i bagni.
Nel mezzanino, che percorre l’asse nord ovest della Villa, trovano posto le piccole biblioteche e una buona parte dei servizi.
Al piano nobile, oltre i due ingressi dipinti e le varie stanze da letto, vi si aprono un grande terrazzo con magnifica vista su Spoleto, un lungo balcone sul fronte, la loggia al tramonto e vari salottini attrezzati.
La Cappella e gli annessi
Alle spalle della Villa, in posizione eccentrica e circondata dagli ulivi, si trova una graziosa cappella neoclassica, dove il Valadier fornisce un’anticipazione dei dettami del pensiero neoclassico e delle sue opere successive.
Si presenta come un tempio classico con portico a colonne e timpano triangolare.
L’interno è navata unica e abside ad emiciclo, presenta due piccoli corpi laterali adibiti a sacrestia.
Completano il complesso le Vecchie Cucine, un edificio di 3 piani connesso internamente alla Villa, i ruderi di un grande edificio a due piani un tempo adibito a stalle e rimesse e il Casale dei Rombi, classico casale di campagna a due piani, posto all’interno della proprietà ma all’esterno del parco, autonomo sia come accesso che come struttura.
Il Parco e gli alberi secolari
Attorno alla villa che domina tutta la valle Spoletina, fu disegnato, dallo stesso architetto Giuseppe Valadier, il grande parco, anch’esso oggi monumento nazionale.
Il viale principale che segue il crinale della collina, perfettamente ortogonale alla villa, funge da asse di simmetria all’intera area e da punto di convergenza dei percorsi.
Alte siepi di bosso centenario inframezzate da grandi alberi secolari corrono in linee parallele a bordare l’area del complesso.
Ai suoi lati si sviluppano simmetricamente due grandi prati bordati da alberature, poi i due giardini con gazebo definiti da siepi di bosso adibiti a roseti; da qui, sulla sinistra, si accede al giardino segreto, ornato da siepi di bosso, muri ellittici, scale, edicola, fontana e meridiana con un’esedra che fa da contenimento al ripiano superiore.
Conclude l’area verde il grande piazzale ellittico formato da due esedre che sono interrotte da eleganti cancelli nel punto di congiunzione con il palazzo e ai lati, in corrispondenza del vialetto perpendicolare a quello centrale, per dare accesso a due terrazze belvedere che affacciano a sud e a nord sulla magnifica valle sottostante.
Tra le tante pregiate essenze arboree qui presenti si segnalano una serie di corbezzoli (Arbutus unedo) plurisecolari, dall’insolito portamento arboreo, tra cui si ammira il più grande dell’Umbria, tra quelli noti, con 2,20 metri di circonferenza del tronco: fa parte di una serie di altri alberi della stessa specie radicati all’ingresso del piazzale superiore.
Spettacolare è un orniello (Fraxinus ornus), dal tormentato aspetto secolare, dimora lungo uno dei vialetti disegnati da bossi secolari che girano intorno agli edifici.
Il sentiero è intervallato da alberi di orniello piantati lungo il percorso quasi a individuare precise zone d’ombra per sostare durante le passeggiate; l’esemplare più antico ha una circonferenza di metri 2,95.
Nel frutteto sottostante la villa si trova un antico pero (Pyrus communis) con una circonferenza di metri 2,50, lo si raggiunge scendendo una scala sulla destra del piazzale principale.
Tra i tanti cipressi (Cupressus sempervirens) secolari che ornano il parco il più grande raggiunge una circonferenza di 4,10 metri.
Molto bello è il glicine (Wistaria sinensis), il cui tronco misura 1,25 metri di circonferenza.
Oggi magnifica residenza d’epoca, circondata da un paesaggio spettacolare e da una tenuta agricola che produce un ottimo olio biologico, tutto il complesso, in quanto monumento nazionale, è vincolato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti dello Stato Italiano.
Fonti documentative
http://www.villapianciani.it/
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Grazie alla direzione e al personale della magnifica residenza d’epoca “Villa Pianciani” di Terraia di Spoleto per la cortesia, la competenza e la disponibilità ed anche per la cura con cui mantengono il magnifico parco.